Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi
selezione delle opere esposte
   Sala dei dipinti XVI - XVII sec.
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La collezione di dipinti conservata all’interno della Pinacoteca appare di particolare importanza per la Storia dell’Arte in Puglia. Essa, infatti, traccia un significativo spaccato della produzione artistica regionale e dei suoi contatti con la coeva produzione di ambito meridionale.
Il patrimonio esposto abbraccia un arco di tempo che va dal Cinquecento ai giorni nostri.
Dalla tavola dipinta con la Dormitio Virginis attribuita al pittore calabrese Marco Cardisco (1486ca.- 1542ca.), alle opere degli autori contemporanei in mostra, si susseguono i diversi modi e le diverse forme con cui si manifestano volta per volta l’impulso religioso e la volontà espressiva dell’artista.
Datata dalla critica agli inizi del terzo decennio del XVI secolo (1530-1532), la tavola della Dormitio Virginis era ab origine dedicata all’altare maggiore della vecchia cattedrale di Molfetta per volere del vescovo Giacomo Ponzetti. L’opera si inserisce in un clima culturale in cui l’eco del dominio veneto andava dimostrandosi così labile sugli sviluppi della pittura locale che, connessa alle sorti della dominazione spagnola nel Meridione, propiziò le sue richieste e i suoi rapporti con Napoli.
Ad uno dei più raffinati pittori napoletani del Seicento: Bernardo Cavallino (1616-1656) fu, infatti, commissionato intorno al 1649, il secondo capolavoro in mostra: la Pietà. Altissima per invenzione, essenziale nella composizione e nel gesto, la tela è un punto d’arrivo dell’arte del pittore, se non il capolavoro in senso assoluto del maggior lirico napoletano.
Espressione di adesione al verbo caravaggesco è il Compianto sul Cristo morto in cui viene confermata la ormai completa dipendenza culturale della Puglia dalla capitale del Viceregno, prima della grande stagione del Giaquinto.
DIPINTI XVI - XVII sec.