Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi
selezione delle opere esposte
Sala della Statuaria degli antichi misteri

Il Mistero Pasquale ci rivela che il sacrificio di Cristo in croce è il passaggio necessario per la Resurrezione.
Per questo, incipit della sequenza espositiva è la Croce penitente datata 1771, a cui seguono le antiche statue della Settimana Santa molfettese commissionate dall' Arciconfraternita della Morte e custodite nell'antica chiesetta di Santa Maria del Pianto «vulgo dicta della Morte» lì dove il vescovo Sarnelli vide, annotando nella Santa Visita del 1699 «Unicum in ea Altare ... et sub tabula depincta protenditur statua Christi defuncti vitreo ornatu custodita ».
Alla serie originale si aggiunsero tra il XVIII e il XX secolo le sculture oggi presenti nel Museo. Portate in processione il Venerdì di Passione e il Sabato Santo, esse furono sostituite tra il 1907 e il 1956 dai nuovi simulacri opera dello scultore molfettese Giulio Cozzoli.
Degno di attenzione è l'unico esempio di statuaria in cartapesta: il Cristo nell'orto del leccese Giuseppe Manzo (1849-1942) che, in perfetta sintonia con la coeva produzione lignea, costituisce prova del livello di dignità artistica raggiunto da questa forma d'arte “più povera”.
La grande fioritura della cartapesta nell'Italia meridionale vede certamente in Napoli il luogo di elaborazione di opere originali o rielaborate su modelli prestigiosi in argento, marmo o legno di cui la cartapesta forniva imitazioni a più basso costo. Tuttavia dalla fine del Seicento, altre città si dotarono di botteghe autonome, capaci di contrastare la diffusione di opere partenopee. Nacquero così scuole locali molto attive e prolifiche quali quelle siciliane. Ma è soprattutto Lecce ad assurgere al rango di capitale di quest'arte, fondando una tradizione tuttora viva.
STATUARIA DEGLI ANTICHI MISTERI